Riflettori su... Allison Crowe
Biografia
Se Elena degl’Innocenti è stata una gradevolissima sorpresa, Allison Crowe è per Reset Radio una certezza, una sicurezza, sin dall’inizio della nostra avventura. La sicurezza di una voce incredibile e la forza di una donna eccezionale, capace di emozionare e far sognare.
Nata il 16 Novembre 1981 a Nanaimo in Canada, nella regiona della British Columbia, a 6 anni è già una promessa del pianoforte, tanto che all’età di 15 si cimenta con il suo primo concerto da professionista. Sin dall’ora Allison ha avuto avuto le idee molto chiare, creare la propria casa discografica. Nel 2003 fonda la Rubenesque Records Limited, con la quale attualmente ha prodotto e distribuito già 7 album.
Il primo lavoro è “Lisa’s Song+ 6 Songs“. Un album relativamente cupo e intriso di testi malinconici e struggenti. La title track in particolare risente dell’influenza di un’artista fondamentale come Tori Amos e può ricordare la nostra Elisa nelle sue performance più pacate. La voce di Allison è pulitia e potente, senza esitazioni. Il pianoforte è l’altra voce omnipresente con la quale Allison duetta in perfetta sintonia. Si sente tuttavia l’immaturità nella produzione e negli arrangiamenti a volte troppo minimal, come in brani quali “Midnight” o “Dark Blue“. Eppure Allison non demorde e ci propone come ultima traccia uno dei suoi pezzi più energici, “Philosophy“. Il brano verrà ripreso e riarrangiato nell’album successivo, “Secrets“, ma proprio per smentire la necessità di avere arrangiamenti troppo sofisticati, la versione del primo album cattura maggiormente l’attenzione per l’immensa energia della voce e del pianoforte che quasi sfidano gli altri strumenti a star loro dietro.
Il secondo album, del 2004 risulta effettivamente un tentativo non pienamente riuscito di dare più corpo alla struttura di base delle canzoni di Allison con il risultato però di soffocare eccessivamente l’espressività dell’artista. Solo il brano “Sea Of a Million Faces” spicca dalla massa, proprio per la sua vicinanza con le sonorità del primo lavoro. Prima dell’uscita del seguito ufficiale di “Secrets” Allison, in piena tradizione Americana, si cimenta nell’album “Tiding“, del 2004, con alcune delle più famose canzoni natalizie, commovuendo sopratutto con le splendide “Silent Night” e “O Holy Night” e l’anno successivo distribuisce una raccolta dei suoi live più riusciti con “Live at Wood Hall” dal quale ci ascoltiamo un inedito su Reet Radio, il brano “There is” in cui non è difficile immaginare Allison nei panni di Alanis Morissette, anch’essa canadese, che si scatena al pianoforte.
Quest’ultimo brano ricomparirà nella sua versione da studio nell’album del 2006 “This Little Bird“. In questo album oltre a “Skeletons and Spirits” e la title track, brani ormai conosciuti dai veterani di Reset Radio, si nota la voglia di Allison di sperimentare sopratutto nella strumentazione, come in brani quali “Now” o “Circular Reasoning” in cui si abbandona il pianoforte per la chitarra acustica, che verrà inoltre utilizzata anche nel successivo live album “Little Light” del 2008. Ma è quando torna dietro al suo partner preferito, il pianoforte, che Allison convince di più come dimostra la pulsante “Choose to Be“.
Influenze
Oltre alle già citate Tori Amos, Alanis Morrissette, Allison si lascia trasportare nelle sue composizioni da reminiscenze di diversa estrazione quali Counting Crows, Lenoard Cohen e Janis Joplin. Inoltre coltiva una passione, ben nascosta a mio avviso, per band come Pearl Jam, Radiohead e Nirvana dei quali possiamo trovare delle esaltanti cover nell’album “Crowe Covers: Live + Rare” che potete ascoltare direttamente dal sito ufficiale della cantante.
Curiosità
Allison ama l’oceano. Lo ama talmente tanto da dividersi fra le sue due case agli estremi confini del Canada, una nella sua città natale sul Pacifico e l’altra nella città di Corner Brook, nel Newfoundland, sull’Atlantico. Le piace anche cucinare, mangiare e fare la danza del ventre. Inoltre Allison è la prima artista Creative Commons straniera che ha omaggiato il nostro pur sempre “bel paese” con una performance live a Firenze nel 2010 al Teatro del Sale. Fortunato chi ha potuto assistervi.
Brano più rappresentativo
Nel 2010 Allison ha pubblicato il suo ultimo lavoro, “Spiral“. Finalmente possiamo trovare quella giusta alchimia fra lo spirito di Allison, la sua potente voce e l’impalcatura di strumenti che la deve sorrreggere. Si sente quella tranquillità, quella sicurezza nei propri mezzi e idee che rendono “Spiral” il miglior lavoro della cantante canadese. Per questo ho scelto di estrapolare da quest’album il brano che maggiormente segna questo passaggio di maturità compositiva ed esecutiva. Accanto ad altri brani di sicuro impatto, come “Double-Edged Sword” o “No Matter the Battle“, senza ombra di dubbio, “Dearly“, prima traccia dell’album, con il suo ritmo country rappresenta al meglio la Allison Crowe di questi ultimi anni lanciata verso un promettente futuro.
La carriera di quest’artista è già piena di successi e riconoscimenti, non attendiamo altro quindi che scoprire cosa il futuro di Allison ci riserverà. Nell’attesa vi ricordo che “Riflettori su…” torna la prossima settimana sempre qui su Reset Radio. Un saluto da Marco Lucci.
Di Marco Lucci
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